Grazie al prezioso contributo di Paolo e Monica dell'azienda agricola BeeSavallo situata in alta montagna abbiamo raccolto alcune delle curiosità riguardo il miele millefiori: come viene prodotto, come avviene la cristallizzazione, cosa è possibile fare con la cera della api e perchè alcuni mieli rimangono sempre liquidi.
Chiacchierando con i due giovanissimi fratelli, Paolo e Monica di BeeSavallo, abbiamo raccolto alcune curiosità sul miele e risposto ad alcune domande che siamo sempre posti sulle api e sulla loro produzione del miele.
In questo articolo vogliamo condividere con voi tutte le preziose informazioni e curiosità che ci hanno raccontato:
- Come gustare al meglio il miele millefiori
- La cristallizzazione del miele
- Come utilizzare un miele cristallizzato?
- Perchè alcuni mieli rimangono sempre liquidi?
- Il pungiglione delle api
- La cera delle api
- Le stagioni delle api
- Le celle delle api
- Quanti api e quanti fiori servono per produrre 1 kg di miele?
Se avessi qualche domanda di approfondimento scrivici in chat o su Whatsapp.
Scopri e acquista di seguito il miele millefiori dell'azienda agricola BeeSavallo.
Come gustare al meglio il miele millefiori
Il miele Millefiori si può utilizzare in molte varianti in cucina, nel caffè o latte, sulle fette biscottate, sul gelato, nelle macedonie o per preparare biscotti e torte, è ottimo anche accompagnato ai formaggi. Un ingrediente naturale eccellente anche per contrastare i malanni di stagione e per iniziare la giornata con un po' di dolcezza.
A colazione, è nutriente e permette di iniziare la giornata con vitalità contribuendo a risvegliare ed accelerare il metabolismo; latte, yogurt, frutta fresca, frutta secca, pane integrale, con marmellata o miele, muesli, e perché no, una bella tazza di caffè. Una bella colazione ti donerà la giusta energia per affrontare la giornata.
Si può utilizzare nella preparazione di un dolce, in sostituzione dello zucchero, per renderlo ancora più genuino. Per l'antipasto o l'aperitivo abbinato al formaggio e stupire i vostri ospiti.
Il miele è molto versatile in cucina, basta solo dar sfogo alla fantasia e alla creatività!
La cristallizzazione del miele
Il miele è costituito naturalmente da acqua (18%) e zuccheri (75%), dove gli zuccheri sono il soluto e superano di gran lunga l'acqua, il solvente, in cui essi dovrebbero essere disciolti. Questo fa sì che la soluzione sia instabile e l'unico modo per poter raggiungere la stabilità è attraverso la precipitazione e cristallizzazione degli zuccheri in eccesso, cambiando così lo stato del miele da liquido a solido.
Gli zuccheri che compongono il miele sono glucosio e fruttosio, più alta sarà la concentrazione di glucosio maggiore sarà la tendenza alla cristallizzazione.
L'intervallo di temperatura entro cui la cristallizzazione avviene più facilmente è quello compreso tra i 5° ed i 25°. Le temperature basse rallentano il processo perché rendono più difficoltoso l'accrescimento dei cristalli, mentre quelle elevate distruggono i cristalli stessi.
Il miele una volta cristallizzato può presentarsi in forme diverse, perciò avremo un miele più omogeneo con cristalli più grossi o più fini, cremoso oppure con una consistenza più compatta.
Quindi la cristallizzazione non è né un difetto, né sintomo di alterazione o mancanza di freschezza del prodotto.
Come utilizzare un miele cristallizzato?
Ci fanno molte domande in merito alla cristallizzazione come per esempio: “il mio miele si è cristallizzato, posso riportarlo allo stato liquido?”
Niente paura, per tutto c'è una soluzione, con l’aiuto di Paolo e Monica dell’azienda BeeSavallo abbiamo raccolto alcuni consigli che ti potranno tornare utili in ogni momento.
Principalmente andrebbe consumato così com'è, liquido o cristallizzato, le proprietà benefiche infatti non subiscono alcuna modifica in base alla consistenza, ma se amate il miele liquido, oppure ne avete bisogno per qualche preparazione in cucina, non preoccupatevi, ci sono due metodi da utilizzare per rendere un miele da cristalizzato a liquido senza alterare le proprietà:
- Riscaldare il miele a bagnomaria ad una temperatura NON superiore a 40° e mescolando finché i cristalli non risultano sciolti;
- Inserire il vasetto di miele nel microonde (senza tappo mi raccomando!) per 5 secondi, quindi mescolare e prelevare la quantità desiderata.
Perché alcuni miele sono sempre liquidi?
Il miele destinato alla grande distribuzione che troviamo nei supermercati viene spesso sottoposto ad un processo di pastorizzazione. Ciò consiste nel riscaldare rapidamente il prodotto (arrivando attorno ai 73°-78°) per poi raffreddarlo altrettanto velocemente. Generalmente questa procedura viene attuata per il latte, per eliminare i batteri ed i lieviti contenuti nel prodotto.
Nel caso del miele permette la completa distribuzione dei cristalli, rendendolo esteticamente sempre liquido. Tuttavia queste elevate temperature comportano un’alterazione del miele stesso, soprattutto la componente enzimatica e la sua azione antibiotica ed antibatterica.
Un miele pastorizzato dunque perde gran parte delle proprietà benefiche abbassandone anche la qualità.
La cera delle api
Con la cera pura che si recupera dalla smielatura si producono candele ideali per idee regalo. Negli ultimi anni entra in campo anche la sorella Monica che si occupa di valorizzare ulteriormente il già apprezzato prodotto miele creando confezioni ed idee regalo sempre nuove ed innovative anche in base all'esigenza del cliente.
Il pungiglione delle api
A differenza delle vespe che hanno un pungiglione liscio, le api hanno un pungiglione seghettato, che quando penetra in tessuti come la pelle, rimane incastrato. Quindi nel tentativo di liberarsi, l'ape si eviscera e perde parte dell'addome ed è destinata alla morte entro pochi minuti. La vespa invece riesce ad estrarre tranquillamente il pungiglione e quindi può pungere più volte.
Per questo motivo le api pungono solo se strettamente necessario, in caso di pericolo, se si sentono minacciate o per difesa dell'alveare.
Le stagioni delle api
Le api, terminata la stagione "attiva", si riuniscono per affrontare la stagione fredda e tenere al caldo la regina. Per "stagione attiva" si intende il periodo di recupero delle scorte all'alveare.
Con la comparsa dei primi freddi intensi le api si riuniscono in glomere, ovvero un ammassamento di api operaie che si stringono fra loro al fine di mantenere costante la temperatura all'interno dell'alveare.
Le celle delle api
Le api costruiscono celle esagonali perché è la forma geometrica ottimale per occupare il massimo spazio con il minimo consumo di cera.
Con la forma chiamata appunto "a nido d'ape" ogni spazio del favo viene occupato perché l'esagono è la figura geometrica con più alto numero di lati che riempie uniformemente un piano, quindi meglio del cerchio o del quadrato. Le api in questo modo consumano poca cera per costruire il favo, perché ogni lato è in comune con la cella vicina.
La produzione
Per produrre 1 kg di miele è necessario che 2500 api si posino su 1.400.000 fiori.